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Candaule e Gige - I personaggi di Nolde - da Candaule, inserito in Tre racconti secsi


CANDAULE

(liberamente tratto da le Storie di Erodoto, Libro primo, 8-12)


[...] Candaule oltre all'imbarazzo percepisce nel tono della voce di Gige una notevole dose di incertezza e immediatamente si fa strada nella sua testa l'idea che quell'altro gli abbia risposto in tal modo soltanto per un atto di subordinata cortesia nei suoi con-fronti e per vincolo di accondiscendenza. ˗ Che hai Gige? ˗ infastidito per quella che considera una mancanza di sincerità. ˗ Non ti vedo per nulla convinto. Ritieni forse che io stia dicendo un'immensa quantità di idiozie? Una colossale enormità di cazzate? Per caso tu pensi che io mi sia rincoglionito tutto d'un tratto? Ti assicuro che non è così: non sono mai stato più lucido e convinto di quello che dico come ora. ˗ Lei sa bene che io non mi permetterei mai di andare contro a un suo giudizio; la mia opinione è poca cosa in confronto alla sua. ˗ Ed è qui che ti sbagli, e ti sbagli di grosso: m'interessa la tua opinione, eccome! E sono io a chiedertela in questo preciso momento. Voglio il tuo pensiero sincero, il tuo autorevole parere, la tua stimata opinione; di gente intorno a me che mi racconta balle ne ho fin troppa, non ho bisogno di altri ruffiani. Pertanto, questa è la domanda; e da te voglio una risposta onesta, voglio che tu condivida con me il tuo parere: forse tu non credi che la mia Darya sia la più bella donna della città? Ma che dico di tutta la città!, anche di tutta la provincia? Ma l'hai vista? Hai visto il suo viso?... Il naso perfetto, degno di una dea greca!... Come si chiamava quella stronza? Afro... Afroditta, mi pare, ma non ne sono poi così sicuro. E la sua bocca? Carnosa e dolce come la polpa d'un frutto ben maturo! E vogliamo poi parlare del seno? Due bocce che paiono palle da bowling, compatte come pietra... tutta roba sua, te l'assicuro, niente di rifatto. E con un paio di capezzoli che quand'è eccitata si sollevano tanto da sembrare chiodi. E i fianchi? Forti, flessuosi! Che non chiedono altro che ci si aggrappi a loro. Poi più giù, un paio di gambe lunghe e tornite... due colonne! E in mezzo a tutto questo ben di Dio, proprio al centro, v'è il più incantevole boschetto che si possa incontrare, un cespuglio di seta, e dietro ad esso... quale accogliente e umida grotta! Cazzo! Proprio oggi m'è salita la vena poetica... Gige, ma mi stai ad ascoltare? Rispondi! Non ho forse ragione? Parla, porca di quella troia! ˗ Tutto quello che lei dice... non saprei... credo di sì, immagino che sia tutto vero; ma come faccio io a dirlo? ˗ facendosi tutto rosso in viso. ˗ Giusto, giusto, Gige. Non posso darti torto: ti mancano gli elementi. Come potresti mai esprimerti in maniera corretta dal momento che tu hai sempre visto Darya con i vestiti indosso? Sotto una gonna o, peggio, nascosto dietro un ampio vestito, come si può valutare l'eccellenza di un formidabile culo? Ma a questo, mio caro Gige, c'è rimedio... e che io non mi chiami più Candaule se non vi rimedieremo, perdiana! Fa-remo in modo che tu veda mia moglie nuda così che tu abbia la possibilità di formulare un vero giudizio, basando le tue valutazioni su argomenti concreti e non su semplici supposizioni. Gige sente percorrere tutto il suo corpo da un brivido di freddo e la sua testa schizza verso l'alto, inalberandosi per ciò che considera un'insensata proposta. Con voce tremante e preda d'irritazione risponde: [...]

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