Incipit - "La mosca e l'elogio della noia"
LA MOSCA E L'ELOGIO DELLA NOIA Psicodramma Estivo-Erotico-Metropolitano in un atto unico, non rappresentabile di Marcus L. Nolde
Scena 1 - Appartamento di Carmela. Carmela. "Caldo, caldo! Doccia, doccia!". Nuda! Musca Domestica (ordine dei Ditteri, famiglia Muscidi). Caccia serrata. Un fuori programma. Imbarazzo.
Domenica di Agosto, quattro del pomeriggio, un caldo che brucia le carni e scioglie i coglioni ai muli... in una qualunque periferia di una città metropolitana a vostra scelta: non è affar mio.
Caldo, caldo! Doccia, doccia!, Carmela elabora nella sua testolina questi semplici e importanti concetti. Giunta al termine ultimo della sopportazione, con grazia pari a quella di un cinghiale maremmano, si sfila dalla testa il leggero vestito di cotone, unico indumento che finora ha avuto il coraggio di portare a contatto con la pelle, e si precipita in bagno, in preda a un parziale e nevrastenico delirio. SCHSSS, Carmela è sotto il copioso getto. Manovrando con notevole perizia, dapprima fa scorrere acqua tiepida, poi calda, poi fredda e, infine, di nuovo tiepida. ˗ Ah, è una vera delizia! Quale sensazione di refrigerio! Ah, quale goduu...riia-a-ah! ˗ esprimendo la propria soddisfazione ad alta voce, e modulando il suono dell'ultima sua parola quasi a voler imitare il miagolio di un gatto randagio in calore. I momenti si susseguono lieti; per più di tre quarti d'ora Carmela si lascia scivolare acqua su tutto il corpo, fino a quando non decide di averne avuto abbastanza, essendo prossime a spuntarle le branchie. Basta!, si dice. Chiude i rubinetti con una rotazione decisa di entrambi i polsi con la perizia tipica di un esperto tranviere. Esce dal piatto della doccia, e appoggia la larga pianta dei piedi sul tappetino di spugna. Dal gancio che è sulla parete afferra un variopinto e ampio asciugamano e lo adopera per prodursi in rapidi ed energici sfregamenti al fine di eliminare l'acqua in eccesso. Le sue enormi tette tremano e ballonzolano; tutto il suo corpo pare un enorme ammasso di bianchiccia gelatina. Si arrotola intorno alla testa un altro asciugamano a mo' di turbante e senza indossare altro, a parte le ciabattine di gomma modello infradito, recente suo acquisto compulsivo effettuato la settimana prima al mercato rionale, abbandona il bagno e si dirige in soggiorno. Schiaccia un tasto a parete, e le pale del ventilatore a soffitto si pongono in moto: FRUSH, FLAP, FRUSH... Dal pacchetto di Marlboro che tiene sempre appoggiato sul tavolino, sfila una sigaretta, la accende, dà un'ampia boccata. ˗ Ah, una catramosa! ˗ esclama. ˗ Dopo la doccia non esiste niente di meglio! Si distende sul divano. Il fumo sale, dissolvendosi come arriva a tiro del ventilatore. La sua pelle è ancora umida, e Carmela si sente percorrere da un brivido di freddo. I suoi capezzoli s'irrigidiscono, diventano sempre più arditi, fino a svettare imperiosamente e assumere dimensioni preoccupanti, fino a sembrare due tasselli del dodici. Chiude gli occhi; i suoi pensieri iniziano a vagare attraverso sconce e peccaminose fantasie, e dalla sua bocca scaturiscono mugolii di piacere; ma ben presto la tristezza s'impadronisce della giovane donna, che lamenta l'assenza di un uomo, un vero uomo, un solido paletto di turgida e rosea carne che la stantuffi a dovere. Dalla strada una mosca in giro di ricognizione atterra sulla ringhiera del piccolo balcone. Attraverso un sottile spiraglio tra le tende guarda all'interno del soggiorno e si accorge della presenza umana: ˗ Qui dentro c'è qualcuno... ˗ osserva la mosca, ˗ è una donna; e a giudicare dalla sua adiposa corporatura è una che mangia parecchio, che non risparmia sulle cibarie. Di certo questa è una casa dove c'è sostanza, tanti splendidi avanzi da ciucciare... uhm, mi viene già un'acquolina! La mosca s'insinua all'interno, e ZZZ, ZZZ, ZZZ, inizia a svolazzare per la stanza. ˗ Questo è il soggiorno, ˗ considera, ˗ non è di mio interesse: è raro che si trovi qualcosa da mangiare in questo luogo. Dov'è la cucina, dov'è il bagno? Forse da quella parte, lungo quel corridoio... non resta che avventurarsi. Carmela apre gli occhi e alza la testa. ˗ Cos'è questo rumore? Che cosa è entrato? ˗ si chiede, guardandosi intorno. ZZZ, ZZZ, ZZZ, la mosca continua con le proprie acrobatiche evoluzioni, tenendo d'occhio la donna. ˗ Questa ha avvertito la mia presenza. Che le prende? Che cos'è tutta questa eccezionale agitazione? Che non vengano in mente strane idee a questa panzona! ˗ Una mosca, che schifo! ˗ esclama Carmela ad alta voce, quasi un grido, accorgendosi della presenza dell'insetto, e balza a sedere. ˗ Schifo?! Ma tu guarda un poco questa qui! Sarai bella te! ˗ è la pronta risposta della mosca, offesa per il poco lusinghiero apprezzamento che le è stato rivolto. ˗ Non ti vedi come sei grassa? Sei tutta cellulite! Con una della tua stazza, io e le mie compagne ci potremmo mangiare per un anno intero! ˗ e va a posarsi sopra a un mobile. ˗ Eccola! ˗ osserva Carmela che non ha smesso di seguirla con lo sguardo. ˗ È andata a cacciarsi in cima alla libreria. Speriamo che se ne esca in fretta, che se ne vada com'è venuta! La mosca si alza nuovamente in volo. ZZZ... ˗ Non la vedo più! Dov'è andata? ˗ Carmela continua a guardarsi intorno. Non vista, la mosca atterra sulla testata del divano, confondendosi tra i motivi floreali del tessuto che lo riveste. ˗ Tranquilla, cara la mia cicciona! Sono ancora qui... Ma cos'è quest'odore? Pare bagnoschiuma alla pesca, uhm, il mio preferito! Fammi assaggiare. Dopo un breve tratto di volo, la mosca si posa sulla spalla di Carmela. La donna ha uno scatto e si rizza in piedi. ˗ Maledetta schifosa! Vai via! ˗ scacciandola con la mano. ˗ Piano con le parole! Adesso ti faccio vedere io, brutta vacca che non sei altro! Rapida come il fulmine, la mosca scatta, si getta in picchiata, e si posa poco al di sopra del ginocchio di Carmela. SPLACH, Carmela si dà una manata sulla coscia. La mosca è più veloce e si solleva, guadagnando la fuga. Riprende a svolazzare per la stanza. ZZZ, ZZZ, ZZZ... ˗ Brutta stronza! Non ci sei riuscita a pigliarmi, eh! ˗ Ora ti faccio vedere io, insettaccio schifoso! ˗ Carmela la minaccia. La mosca ritorna in cima alla libreria, sull'ultimo ripiano, al sicuro, e si volta a guardare di sotto. ˗ Che intenzioni ha questa qui? Carmela si scioglie l'asciugamano che ha sulla testa, lo stringe, arrotolandolo fino a farne un salsicciotto. ˗ A noi due! ˗ le parole escono dalla bocca di Carmela come un grido di battaglia. ˗ Ehi, non facciamo scherzi! ˗ protesta la mosca. ˗ È così che succedono gli incidenti! Carmela dà il primo colpo. Una potente sferzata si abbatte sul penultimo ripiano della libreria, facendo cadere ben due libri: Tropico del Cancro di Miller e It di Stephen King. ˗ Cazzo, l'ho mancata! ˗ esclama Carmela considerando tra sé la sua scarsa mira. ˗ Fanculo, stronza! La mosca spicca il volo e si va a posare sulla tenda in corrispondenza del balcone. Con passo lento Carmela si avvicina, tenendo il braccio alzato, pronta a sferrare la micidiale staffilata che spera sia quella risolutiva. ˗ Non molla, la bottana! ˗ Ferma! Non ti muovere! ˗ le intima Carmela. ˗ Col cazzo che rimango qui a farmi spiaccicare! La donna cala il braccio con tutta la forza che ha, ma la mosca è più rapida e spicca il volo; tutto ciò che ottiene Carmela è solo di scostare di un poco le tende tra loro. ˗ Qui, è meglio cambiare aria! ˗ considera la mosca; e, notato il varco che si è aperto, valuta l'opportunità di un volo di aggiramento per evitare quella che ormai gli pare un'invasata, scartarla, e guadagnare l'esterno e la salvezza. La mosca si getta in picchiata; Carmela le si para davanti e mena fendenti in ogni direzione senza esito alcuno, ma precludendo alla mosca ogni via di fuga. ˗ Testa di cinghiale, perché non apri la tenda e mi fai uscire? È evidente che qui la mia presenza non è gradita... me ne vado, se è quello che vuoi; andrò a cercare manicaretti altrove. Come se l'avesse udita, Carmela afferra le tende con entrambe le mani e le fa scorrere verso l'esterno. ˗ Era ora! L'hai capita! La mosca attraversa il varco e si dirige verso il palazzo di fronte; Carmela la vede passare sopra la propria testa. ˗ È uscita! Se n'è andata, finalmente! Umpf, ˗ Carmela emette uno sbuffo di soddisfazione, e scarica la tensione della caccia con un potente urlo: ˗ STRONZA! Solo ora la donna si rende conto di ritrovarsi sul balcone e di offrirsi nuda agli sguardi di chiunque sia affacciato in quel momento alle finestre del condominio gemello che si staglia di fronte al suo. Colta da un profondo senso di vergogna rientra immediatamente, ma prima di serrare le tende la sua attenzione è richiamata, all'altezza del suo stesso piano, dall'interno di una cucina. La tapparella è in parte abbassata; s'intravede nella penombra un uomo seduto su una sedia, immobile; dalla postura si direbbe che abbia lo sguardo fisso nella sua direzione. ˗ Quell'uomo... m'ha visto! Che figura! Tutto per colpa di quella maledetta mosca! Ma chi sarà quello lì? Non ho mai fatto caso a chi abitasse nell'appartamento dirimpetto. Non ho mai visto nessuno, tanto che pensavo fosse sfitto. Carmela comincia a camminare nervosamente per il soggiorno. ˗ Forse è meglio che mi metta qualcosa indosso! Ma come si fa, con questo caldo?! E in più, correre dietro a quella bestiaccia m'ha fatto di nuovo accaldare... che sia il caso di fare un'altra doccia? [...]