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Ognuno ha la corrispondenza che si merita.



Tratto da la raccolta "Ognuno ha la corrispondenza che si merita" a cura di Marcus L. Nolde.


4 Aprile 2018, Lucio Frigio scrive:

Caro Marco,

stavo cercando di riordinare le mie varie mail-box caricate su alcuni computer, piccoli, medi, grandi... ma mi accorgo che quell'emerito Marco (no, non tu, ma il prof. emerito, nel senso che è andato in pensione, Marco T***, philosophus magnus) mi ha arruolato d'ufficio in un misterioso Linkedin. Lui dice che è un sito di colti e simpatici signori di varie ma stimate professionalità; Quindi non capisco che cosa ci starei a fare su questo Linkedin, data la mia scarsa cultura, per non dire della professionalità. Vado quindi su Linkedin per porvi rimedio, e scopro che ne fanno parte, oltre ai suddetti illustrissimi, anche pizzaioli, pescivendoli, e altre stravaganti professioni, non tutte commendevoli, anche se antiche, come ad esempio: mezzane, maniscalchi e coribanti).

Be', mi dico, pazienza, tanto non vedo quali molestie potrebbero venirmene!

Tragico errore! Vado sull'altro mio indirizzo con cui sono solito intrattenermi con questo emerito Marco, e mi trovo una cofanata di gente, a me sconosciuta, che mi da il benvenuto in molte lingue, fra cui identifico a colpo sicuro anche il tocarico, nelle variante ugro-finnica. Cancello tutto, compresa la mia iscrizione a questa setta linkediniana. Mi imbatto però in una interessante conversazione svoltasi fra te e me, e riguardante una comitiva di francesi persa nelle campagne di Marengo. La trovo molto interessante dal punto di vista etnografico, e ti inviterei, se già non lo hai fatto, a pubblicarla integralmente sul tuo sito noldiano. Le tue osservazioni sulla cultura giapponese mi sembrano pertinenti e ben scritte. Come fai a essere così brillante? Vorrei riuscirci anch'io. Anzi, dato che simo ormai prossimi al nostro sbarco a Cerrina (Pepi compreso) vorrei iscrivermi alla tua Scuola di Scrittura Creativa, piuttosto che (in senso avversativo!) a quella di Baricco.

Un caro saluto e a presto rivederci.

Lucius spd


Di seguito, come richiesto, brani della conversazione:


29 ottobre 2017, Lucio Frigio scrive:

Nel senso che per trovare il cippo commemorativo di Louis Charles Antoine DESAIX, barone di Veygoux, bisogna avere perseveranza e nervi saldi.

Al bivio dell'autostrada che prima di Alessandria vira in direzione Piacenza si arriva in un Fiat (anche in Honda), ma poi ti aggiri nelle sconsolate lande di Marengo che son peggio di A-Ramengo. Trovi di tutto, ivi compreso depositi di copertoni da trattore, fabbriche varie, anche delle pregiate Michelin. Un Centro Congressi che se lo sognano perfino a Bruxelles, sperso nel nulla di una campagna infetta.

Chiedo:

˗ Ma quanti congressi ci fate costà?

Risposta:

˗ Per quest'anno nessuno.

Indicazioni di zone industriali così fitte che nemmeno a Detroit degli anni 30. Cartelli Turistici? Nemmeno l'ombra.

Entro nell'infelice Marengo, frazione alessandrina.

˗ Napoleone? No, guardi quei cioccolatini li trova a Novi.

Finalmente, dopo aver vagato fino a perdere l'orientamento, incontro un signore anziano, col cane al guinzaglio.

˗ Lei mi sa persona assennata... mai sentito parlare della battaglia di Marengo e del famoso generale Desaix, ammesso che quivi noi si sia a Marengo?

˗ Ma lei vuole scherzare, giovanotto!, io sono stato ad Arcole, e poi anche ad Austerlitz.

˗ Complimenti, non la facevo così anziano! Mi saprebbe dire, di grazia, dove posso trovare questo cippo (mostro la foto) posto a memoria di dove cadde il prode Desaix?

˗ Lei continua a scherzare, giovanotto, certo che lo so. "Vadi" alla frazione Vigna Santa e quivi giunto, tiri dritto per un viottolone lungo circa 50 Km., ma si fermi prima: c'è un agriturismo; non faccia caso alla sbarra, se la trova chiusa, la abbatta pure col suo robusto macinino, tanto non c'è nessuno.

˗ Capisco, non è stagione.

˗ No, non c'è mai nessuno, anche il museo napoleonico è sempre chiuso.

˗ Ma allora, perché?

˗ Non apra questa sanguinante ferita; qui spendono miliardoni, poi non mettono nemmeno un'indicazione all'uscita dell'autostrada. Le è andata bene di essere arrivato fin qua. Quest'estate una comitiva di francesi si è persa. Non è stata ancora ritrovata. Comunque lei non demorda, "vadi" a Vigna Santa, "non può sbagliare".

Quest'ultima frase mi raggela il sangue: è l'annuncio di una prossima inevitabile catastrofe. Io non solo posso, ma devo sbagliare.

Vado, non sereno. Al decimo transito davanti al Palazzo dei Congressi, visto sempre da angolazioni diverse in mezzo a una campagna brulla al punto da render gaia la Valle della Morte nel Deserto del Mohave, trovo un quadrivio. Estraggo una moneta da un Euro, la lancio e leggo: Republique Française. È un fausto presagio. Imbocco il primo viottolo a sinistra, proseguo nel nulla, mi sento come ingolfato in un romanzo di Nolde, quindi mi fermo a fare pipì. Vedo un informe casolare. Capisco che non rivedrò mai più la mia cara Cerrina. Sosto vicino a un albero sghimbescio; mi vengono incontro due gattini minuscoli e deliziosi, che vengono presi in carico da Irma. Entro in un cortile disadorno, due ragazze di vispo aspetto stanno apparecchiando alcuni tavoli con tovaglie eleganti.

˗ Dunque, si mangia, ˗ domando, ˗ è mezzodì.

˗ Questo non è detto, ˗ risponde una delle due ragazze, ˗ dipende da cosa decide il capo. Noi intanto apparecchiamo, ˗ deponendo con cura piatti, posate, bicchieri, di buona fattura.

˗ Ah, ho capito, è un po' presto. Mi sapete dire se per caso, poiché presi da spossatezza, è possibile prenotare una camera per stasera? ˗ Ignoro infatti se mai riuscirò a ritrovare la via di casa, con questa minacciosa e declinante ora solare.

˗ Questo lo escludiamo: qui si viene per le nostre specialità gastronomiche, fra cui il famoso pollo alla Marengo; non si alloggiano pellegrini.

˗ Bene! Allora posso prenotare un tavolo per due, diciamo fra un'ora, se sarò riuscito a trovare il cippo del Generale Desaix, ammesso che la famosa Vigna Santa non sia molto lontana?

˗ Questa è Vigna Santa, da ben prima di Napoleone. Quanto al Cippo stia attento a fare marcia indietro: quando si è fermato lei era a meno di 30 centimetri dalla lapide, e stia attento a non schiacciare i gattini. Se interessa , sono in offerta.

˗ Grazie! Se mai propongo un cambio con un bel gattone di cinque chili.

˗ Non facciamo baratti, solo vendita. A proposito, vedo che lei dà per scontato di poter desinare. Non ne sia sicuro: questo è un ristorante che fornisce cibarie saltuariamente, decide il capo.

Ringrazio, vado verso la macchina; Irma intanto ha stretto tenera amicizia con i due gattini e non se ne separa. La mia ruota di scorta è a circa una spanna dalla lapide.


29 Ottobre 2017, Marcus Nolde scrive:

Rimango in apprensione per il gruppo di turisti francesi, di certo pensionati. Fammi sapere.


30 Ottobre 2017, Lucio Frigio scrive:

Nessuna novità sul gruppo francese; in compenso sulla Gazzetta di Marengo leggo di un gruppo di giapponesi, che si sono costituiti in Comitato per la salvaguardia di Vigna Santa, argomentando che:

1. Napoleone era nato in Corsica, ma da genitori di Higashi, quindi era di origine giapponese, a riprova del fatto che fosse così in gamba come generale. Se fosse stato di origine italiana avrebbe perso anche contro San Marino.

2. Il Giappone non si è mai arreso agli americani, ma ha solo rimandato il secondo tempo della partita a causa del comportamento falloso dei guardialinee, vedi i due rigori annullati di Hiroshima e di Nagasaki.

3. Il loro gruppo, dopo la vergognosa resa, mai ratificata dal Sacro Imperatore, si era imboscato nell'isola di Guam in attesa che il Governo Americano liquidasse quel prepotente sbruffone di Mac Arthur. Petizione poi accolta dal Rag. Truman appena eletto U.S. President.

4. Loro si sono trasferiti da Guam a Marengo, per il clima più salubre e per la manifesta superiorità della Grappa Magnoberta rispetto all'insipido Sakè.

5. Scartata la possibilità di federarsi con gli americani, anche se ritengono che Trump non sia poi tanto peggio di Mac Arthur, stanno valutando, sull'esempio della Catalogna, di separare il territorio

marenghese, compreso Vigna Santa, dalla dispotica provincia di Alessandria, che continua a spadroneggiare su tutta la Val Cerrina, pur sapendo che questo bel territorio, vocato alla Barbera, appartiene da sempre alla Contea di Asti.

6. in caso di conflitto regionale, pensano di appellarsi alla suprema Corte Militare di Cuneo.

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