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DESPERATE WRITERS - Cinque giorni al Salone del Libro di TORINO.

All'alba del sesto giorno si fanno i conti e la soddisfazione è grande nel costatare di essere ancora vivi, sebbene nel fisico molto provati e con danni non del tutto irreversibili. Volevo ringraziare gli altri partecipanti a quest'avventura, un misto tra "Indiana Jones alla ricerca dell'ombrello smarrito" e "Topolino alle crociate". Procederò in ordine sparso: Maura Maffei, campionessa di vendite in fiera, preceduta solo da Saviano, Sgarbi, e Alberto Angela; un quarto posto mi pare degno di nota, anche se la scrittrice ha dichiarato che per il prossimo anno ha intenzione di fare meglio e a tal proposito ha già preso accordi con la Gondrand per scaricare 36 bancali del suo prossimo libro, ambientato in Irlanda, inutile sottolinearlo, in uno stand di 800 metri quadri che per bellezza offuscherà quello delle Edizioni Paoline; come l'aggiusterà con il Vaticano al momento non so dirvi, ma di sicuro ci farà sapere. Maurizio Roccato, massimo esperto di Lombroso che mi ha portato in giro tra i vari stand illustrandomi le caratteristiche somatiche di alcuni singolari visitatori, espositori, autori, da cui abbiamo dedotto fossero presenti al salone almeno mezza dozzina di serial killer, e dalle nostre passeggiate credo che abbia tratto materiale per almeno una ventina di libri, di prossima uscita nelle migliori librerie, edicole, cartolerie, con gadget in omaggio, ancora da decidere se sarà un tavolo per autopsie o tre etti di pancetta coppata. Giuseppe Celestino, il Cele, nella duplice veste di autore e contitolare, insieme al già menzionato Roccato, della agenzia letteraria... ops, scusate!, writers planning, - altrimenti s'incazza - Undici. Attività febbrile e incessante la sua, tra cocktail, the danzanti, presentazioni, apparizioni, sparizioni dentro e fuori dal salone, e altri effetti speciali che non sto qui a elencare perché sarebbero troppi, e alcuni potrebbero impressionare i lettori. Matteo Nunner, presente fisicamente, ma con il pensiero sempre fluttuante al di sopra degli stand, in cerca di nuovi articoli da pubblicare per la gioia dei lettori del vercellese. Erica Penélope Ferraris, che, nel suo blog Hybrid, prossimamente mi porrà domande cui non saprò rispondere, stroncandomi in tal modo la carriera. Davide Indalezio, capo indiscusso dello stand P25, in quale non ha smesso un solo minuto di aggirarsi, agile come un puma, tra i vari padiglioni alla ricerca di accordi, collaborazioni e acquisizioni di nuovi talenti letterari. Vi è stato un momento in cui aveva pensato di avere fatto il colpo gobbo riuscendo a portare nella propria scuderia un giovane promettente, tal Dostoevskij, per poi purtroppo accorgersi che è morto da tempo. Pazienza!, gli capiteranno altre occasioni. Giada Deregibus, troppo simpatica, e troppo giovane, a ben guardare potrei essere suo nonno, unico suo neo: l'aver autografato i propri libri inserendo nella dedica "con affetto" a degli emeriti sconosciuti; ma Giada è molto spontanea e si affeziona facilmente. Claudio Secci, conteso da più stand, sale, salette. Presentazioni a raffica e grande coinvolgimento emotivo da parte del pubblico. Attendiamo con ansia l'uscita del suo prossimo libro. Umberto Folena, recente prestigioso acquisto, da parte di Indalezio. Dalle pagine di Avvenire giunto a dare lustro alla spettabile casa editrice edizioni della goccia. Marco Candida, anch'egli diviso tra più stand. Frequenti i suoi andirivieni, munito della inseparabile giacca a vento d'ordinanza anche quando nell'ora di punta si registravano picchi di 52 gradi. Per ultime, ma solo per chiudere in bellezza, Aurora Narciso e Marina Saba, la bionda e la mora, che ci hanno fatto superare momenti difficili con la loro avvenenza e simpatia. A corredo di questo scritto ho allegato una foto, liberamente scaricabile; Chiedo scusa per il personaggio al centro; ma con un semplice programma di grafica può essere eliminato in modo che rimangano solo le due ragazze. Non mi offendo, vi capisco e vi perdono. Ringrazio ancora tutti e, con la consapevolezza che il prossimo salone vi sarà tra dodici mesi e non prima, chiudo con animo sollevato. Marcus L. Nolde



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