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Cronaca di una presentazione libraria annunciata

Si è svolta ieri, sabato 18 luglio, nell’anno del Signore 2015, un evento forse non destinato a passare alla storia ma che rimarrà sicuramente indelebile nella mia memoria.

Nella cripta, ultima sala della “Libreria Coppo”, si era al gran completo, o almeno tutte le sedie gentilmente messe a disposizione dalla Direzione, erano occupate. La temperatura era gradevole e l’impianto di aria condizionata ha svolto egregiamente il proprio compito. Inoltre, per non lasciare nulla al caso e far sì che gli intervenuti beneficiassero di un ambiente ancor più confortevole, il sempre squisito Roberto Altera ha offerto altresì un ventilatore, le cui pale non hanno smesso di soffiare per tutta la durata della presentazione (tre quarti d’ora, in tutto), con una potenza che nulla aveva da invidiare alle poderose eliche di un cacciabombardiere della Luftwaffe.

Ma parliamo del pubblico, quello delle grandi occasioni, ovviamente. Elegante e composto, nonostante il caldo equatoriale e il tasso di umidità che ha toccato valori al di fuori di ogni legge della Fisica. Tanto per essere chiari, non si è visto nessuno in bermuda, canotta e infradito, e il livello di attenzione è rimasto molto alto per tutta la durata dell’esposizione.

A metà della presentazione è giunta notizia di un drappello di avventurosi ritardatari che con grande spirito di sacrificio ha tentato di raggiungere il numero 85 di via Roma per partecipare alla riunione.

Fonti bene informate riferiscono quanto accaduto nelle operazioni di avvicinamento.

Partiamo dal signor X. Sopraffatto dalla canicola, non ce l’ha fatta: all’altezza del numero 128 ha gettato la spugna e, nonostante mancassero poche centinaia di metri alla meta agognata, ha preferito trovare ricovero al bar “Riviera”, nome scelto per le ben note caratteristiche balneari della città di Casale Monferrato, ordinando un chinotto con molto ghiaccio, non ci è pervenuta notizia se con fettina di limone o senza, per poi uscirne solo a tarda serata con il favore delle tenebre.

Il signor Y è stato visto vagare in stato confusionale in piazza Castello, sotto un sole infuocato e, in modo alquanto imprudente oserei dire, senza alcun copricapo a protezione. Prima di cadere nel fossato del forte, senza per fortuna riportarne gravi conseguenze, solo qualche leggera escoriazione, una costola leggermente incrinata e un grande spavento, pare che abbia capitolato di fronte alle insistenze di un immancabile venditore ambulante e abbia acquistato quattro confezioni di fazzoletti di carta e tre accendini usa e getta, nonostante abbia smesso di fumare da oltre cinque anni.

Il caso della signora Z è di sicuro il più drammatico ed è quello che ci ha gettato nel più profondo sconforto: a metà del ponte sul fiume Po, è stramazzata al suolo, rimanendo lunga stirata come un tappeto persiano sull’asfalto molliccio e rovente, nella più totale indifferenza dei passanti e dei più fortunati automobilisti che sfrecciavano a bordo delle loro auto munite di aria condizionata. Solo a notte fonda è stata fatta oggetto di attenzione e ha avuto i primi soccorsi da parte di *** (nome omesso a tutela della privacy), vigile urbano fuori servizio, ventinove anni, celibe, il quale, avendole diagnosticato un principio di annegamento, pare le abbia somministrato i primi soccorsi praticandole la respirazione bocca a bocca per una durata di quarantuno minuti. Ora, i due sono fidanzati, meditano di sposarsi e di andarsi a trasferire a Vigo di Fassa in frazione Tamion, un borgo di 35 abitanti sul massiccio dolomitico del Catinaccio, località dal clima sicuramente molto più fresco e ventilato.

Di altri sono giunte solo informazioni vaghe e frammentarie. Spero di vederli al prossimo incontro, a settembre, con un clima più mite.

Grazie a tutti.


Marcus L. Nolde


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